“Sono allibito dall’attacco concentrico alla Rai da parte del Pd e del Presidente del Consiglio.” Queste le parole del Senatore Maurizio Rossi (GM-Liguria Civica) nel suo discorso in Commissione Vigilanza Rai.
Paragonare gli ascolti di Rambo ad una trasmissione come Ballarò – continua Rossi – è come paragonare un soffietto di Renzi a un Gran Premio di Moto Gp con Valentino Rossi! Sono prodotti non omogenei. Ma cosa vogliamo fare allora del Servizio pubblico, pensare agli ascolti o informare i cittadini? Rambo è servizio pubblico?
E al di là delle battute del Presidente del Consiglio che sembrano un avvertimento alla Rai, come ha già fatto al Senato al Presidente Grasso, mi preoccupa che anche il Pd critichi una trasmissione dopo due puntate perché, per una volta nella vita, sono stati invitati due soggetti politici ad esso non omologati, dimenticando che tra Governo e Partito il PD occupa oltre il 50% degli spazi d’informazione delle reti.
Come si deve interpretare questo “avvertimento”? “Attenti in Rai, vi teniamo d’occhio” e “la Rai è “cosa nostra!””?
Un attacco concentrico del Presidente del Consiglio e del partito che mi preoccupa molto, – seguita il Senatore Rossi – per come viene e verrà concepito il servizio pubblico.
Valutiamo bene cari colleghi. E al Direttore Vianello e al conduttore Giannini, complimenti per come avete retto ad una sfida difficile come la spaccatura in due degli ascolti del martedì sera, il risultato può essere considerato soddisfacente. Non fatevi condizionare dai numeri e dagli ascolti, ma solo da una critica costruttiva.”
“Ricordo a tutti che fuori dal periodo elettorale nelle trasmissioni non esiste l’obbligo di partecipazione contestuale di tutte le componenti politiche, ma la partecipazione deve osservare obiettività, guardando ad un periodo più lungo. Giornalisticamente è giusto dare spazio a chi in quel momento rappresenta un tema di interesse per il pubblico, ma questo deve poterlo valutare chi conduce, senza minacce né pressioni dai partiti.”
“E’ importante, infine, valutare questi dati che vi leggo, si tratta della rappresentanza dei partiti nei tre TG – continua Rossi concludendo il suo intervento – e sono dati riferiti ai mesi di giugno, luglio e agosto: Pd 23%, Governo 36%, 5 Stelle 7%, Forza Italia il 9% e Lega 7%.”