Desidero fare un riassunto di quanto accaduto cronologicamente da quando in Commissione ottava il 5 agosto è arrivato il piano porti e ho sollevato il problema delle proroghe delle concessioni portuali, con la preghiera di intervenire per bloccare la raffica di richieste di proroghe o rinnovi anticipati di concessioni che scadono nel 2020 o anche dopo, presentati in diverse Autorità portuali sul territorio nazionale.
Molti esponenti della Commissione di vari partiti si sono espressi a mio favore ed è diventata intenzione della Commissione approfondire il tema. In quella occasione si è espresso favorevolmente anche il Sottosegretario Del Basso de Caro presente in Commissione proprio sul piano porti. La posizione non è entrata nella relazione ma si è deciso di portare avanti il tema e il sottosegretario De Caro si è impegnato a parlarne al Ministro Delrio.
Dopo diversi articoli usciti sul tema (http://www.liguriacivica.it/notizie/tutti-gli-articoli-e-le-dichiarazioni-sui-rinnovi-delle-concessioni-portuali-3490.html) si arriva al 10 settembre, data nella quale vengono richiesti alle Autorità Portuali liguri i seguenti dati (http://www.liguriacivica.it/notizie/concessioni-maurizio-rossi-scrive-ai-presidenti-delle-ap-liguri-3613.html)
– Dimensioni terminal
– Scadenze concessioni
– Canoni concessione
– Costo a metro quadro
– Richieste di proroga ricevute
– Occupazione dipendenti a tempo indeterminato
– Investimenti su banchine da parte delle Autorità portuali
– Investimenti da parte dei concessionari
– Investimenti previsti da parte dei concessionari che hanno richiesto una proroga
Dalle tre risposte dei porti liguri si notano notevoli differenze nella completezza dei dati forniti, nei tempi, nei dati che fotografano il presente o gli obiettivi futuri.
Le proroghe sono state richieste da breve tempo in tutti i porti liguri con differenze però sia nei tempi della pubblicazione, che va dai 60 giorni di Genova ai soli 15 giorni di Savona, al costo a metro quadro e agli investimenti previsti nel piano industriale da allegare, il che denota una soggettività nelle decisioni che in mancanza di gare lascia un eccesso di libertà di manovra alle singole Autorità Portuali.
Vediamo di seguito come hanno risposto le diverse AP.
La Spezia: ha il record per richiesta di rinnovo anticipata. Una concessione che scade fra 12 anni, nel 2027, e viene chiesto di rinnovarla per 38 anni (50 da oggi) sino al 2065.
Alla richiesta dei dati sulle concessioni portuali, il Presidente Forcieri si tiene fuori e fa rispondere al suo Dirigente Area Lavoro e Innovazione dott Maurizio Pozella. Le risposte (http://www.liguriacivica.it/wp-content/uploads/2015/10/La-Spezia-dati-concessioni-art.-18-l-84-941.pdf) arrivate il 12 ottobre sembrano molto parziali e abbiamo richiesto ulteriori precisazioni su dati che non sono stati inviati:
– superfici delle aree in concessioni
– investimenti fatti da Autorità Portuale sui terminal e dai concessionari
– numero attuale degli addetti presso gli attuali concessionari (il dato fornito sembra sia un obiettivo da raggiungere ma non la situazione ad oggi)
– richieste di proroga ricevute e pubblicate, quando e per quanto tempo.
– quali sono state prorogate o rinnovate?
Inoltre abbiamo chiesto maggiori informazioni sul fatto più eclatante: la richiesta di proroga fino al 2065 di un terminalista (Speter, ora LSCT) per una concessione che avrebbe scadenza nel 2027 (cioè con ben 12 anni di anticipo).
Genova
Con il Presidente del porto Merlo più rapidità nelle risposte e parte del materiale presente sul sito. Ha inviato i dati in tempi brevi (http://www.liguriacivica.it/wp-content/uploads/2015/09/Terminal-portuali.pdf), e i dati mancanti sono stati reperiti in Gazzetta Ufficiale o sul sito stesso dell’Autorità Portuale (http://www.liguriacivica.it/notizie/proroga-concessioni-portuali-solo-merlo-fornisce-alcuni-dati-ma-non-i-canoni-ma-noi-li-abbiamo-trovati-lo-stesso-3727.html). È sempre stato disponibile a fornire chiarimenti.
Il 26 agosto ha scritto al Ministro Delrio (http://www.liguriacivica.it/wp-content/uploads/2015/08/Lettera-Merlo-26-agosto-MinIITT_19591_Concessioni1.pdf) chiedendo di fare finalmente chiarezza sul prolungamento delle concessioni con un regolamento, atteso dal 1994, che normi la questione in modo uniforme a livello nazionale. A seguito di informazioni fornite al segretario dell’Authority dagli uffici del Ministero (http://www.liguriacivica.it/wp-content/uploads/2015/09/secolo-3-settembre-concessioni.pdf), si è deciso di pubblicare, in date diverse, le istanze di proroga ricevute da alcuni terminalisti per 60 giorni (http://servizi.porto.genova.it/gare/concessioni_demaniali/pubblicazione_istanze.aspx)
Necessita quindi l’emanazione immediata del regolamento affinché commissari o presidenti in scadenza sappiano come comportarsi in modo omogeneo.
La prima richiesta di proroga a Genova merita una particolare attenzione per diversi motivi http://servizi.porto.genova.it/gare/concessioni_demaniali/pubblicazione_istanze/dettaglio.aspx?id=12373):
innanzitutto, la concessione scade tra 5 anni, quindi non si ravvede il motivo della fretta, se non nel cercare di anticipare il temuto regolamento ministeriale che eliminerà la soggettività di valutazione sulle richieste di proroga. Inoltre, nella richiesta di proroga, il concessionario sembra confondere investimenti in sovrastrutture come le gru e altri macchinari con gli investimenti sulle banchine, che sino ad oggi sono peraltro stati sostenuti dall’Autorità Portuale (gli investimenti da parte dell’AP Genova nelle aree di Calata Inglese, Calata Massaua e Ponte Etiopia ammontano a 33 milioni). Il concessionario presenta richiesta di proroga per 60 anni a fine luglio, e vende il 45% dopo 5 giorni a un fondo inglese, che presumibilmente non sarà il proprietario finale perché i fondi restano per alcuni anni, con l’obiettivo di vendere con plusvalenze. Ha uno strano patto reciproco dove le azioni dei due soci restano a garanzia. Cosa vorrà dire non è dato saperlo ma chi deve dare una concessione deve o non deve capire chi sarà il reale vero proprietario dell’area demaniale che viene data in concessione? Il concessionario di cui citiamo il caso, ha protestato all’indomani della lettera del Presidente Merlo al Ministro, definendo lo stop alle proroghe “inaccettabile”: “Sono cose che competono a lui – ha sostenuto il terminalista – e lui le scarica ad altri. Non credo che gli altri presidenti abbiano chiesto conto al Ministero. L’Autorità portuale deve fare come hanno fatto alla Spezia, a Savona, a Trieste. Alla Spezia hanno già fatto proroghe per 50 anni”. Il sen Rossi ha risposto al terminalista che il caso di Savona non è migliore di quello di Genova, anzi, anche nello scalo savonese andrebbe approfondita la corsa alle proroghe che c’è stata. E aggiunge che occorre privilegiare l’interesse del porto e della città, anche se non dovesse coincidere con quello del singolo terminalista concessionario del quale devono essere difesi gli investimenti fatti e non ammortizzati e il miglioramento degli spazi a lui dati in concessione (http://www.liguriacivica.it/notizie/concessioni-portuali-linteresse-collettivo-e-piu-importante-dei-singoli-operatori-3533.html).
E’ inoltre necessario capire sulla base di quali parametri viene data in gestione la concessione al terminalista. Attualmente paga un canone a mq molto più basso rispetto a Sech e VTE (dove peraltro l’intervento dell’Autorità Portuale è stato nullo o prossimo allo zero): € 2,90 contro rispettivamente € 6,60 e € 5,06. E si nota come nella richiesta di proroga sia addirittura richiesto un abbattimento del canone di concessione a fronte dell’ipotetico investimento e occupazione che creerà. Si possono dare concessioni per lunghi periodi a valori molto più bassi della media europea? Non si rischia di creare un danno erariale?
Le domande sono molte. Perché non parametriamo i canoni al resto d’Europa? Cosa accade se un terminalista ottiene la proroga e vende subito dopo la maggioranza? E’ legittimo chiedere oggi una proroga, quando mancano 5 anni alla scadenza e per un periodo lunghissimo quasi una vendita mascherata a prezzi non coerenti con il resto d’Europa?
L’Autorità Portuale dovrebbe sviluppare un idoneo processo di assegnazione della concessione, che secondo le linee guida europee esso dovrebbe essere sviluppato attraverso una procedura ad evidenza pubblica, preferibilmente una gara.
In un altro caso addirittura abbiamo notato la richiesta di proroga di una società in concordato che non avrebbe neanche rispettato il piano industriale presentato per la concessione in essere.
Savona
La più reticente, la più contestatrice, la meno trasparente. Nel periodo nel quale non sono stati forniti i dati ci chiediamo se siano invece state assegnate proroghe o rinnovi anticipati. Le questioni più problematiche sono:
– dubbi sulla storia del bitume contestata pesantemente dalla città, Movimento 5 Stelle in testa, che ha sollevato il problema.
– dubbi sulla valutazione delle aree e capannoni acquistate da un soggetto in nota difficoltà, pare a prezzi troppo alti.
– dubbi sulle proroghe che sarebbero state date in questo anno e proprio questa estate con pubblicazioni lampo forse per anticipare qualsiasi possibile accorpamento con Genova (http://www.liguriacivica.it/notizie/3945-3945.html). I valori a cui sono state prorogate le concessioni sono valori di mercato? Si configurano anche in questo caso eventuali danni erariali?
– è l’autorità che teme l’accorpamento con Genova, e anche per questo è stata citata dal Ministro Delrio che ha detto “Qualcuno forse è innamorato della propria poltrona, o forse non vuole mettere in evidenza i problemi e i ritardi accumulati in questi anni per fare le cose che doveva fare”(http://www.liguriacivica.it/notizie/3945-3945.html)
I dati forniti con notevole ritardo (17 ottobre) dal Presidente Miazza sono molto parziali (http://www.liguriacivica.it/wp-content/uploads/2015/10/APSV-concessioni-art.18.pdf e il sen Rossi ha immediatamente replicato chiedendo un’integrazione con le informazioni mancanti in modo da avere un quadro omogeneo rispetto ai dati forniti dalle altre Autorità Portuali (http://www.liguriacivica.it/notizie/anche-da-savona-arrivano-i-dati-anche-se-molto-incompleti-4036.html):
– dimensione dei diversi terminal
– consistenza attuale dell’occupazione per ogni terminal
– canone previsto per i terminal la cui concessione è stata prolungata nel 2015
– durata delle diverse concessioni
– investimenti effettuati nei diversi terminal dai concessionari
– investimenti effettuati nei diversi terminal dall’Autorità Portuale
– garanzie dei tempi degli investimenti (da voi indicati nello schema) previsti da parte dei concessionari che hanno richiesto le proroghe
In particolare segnaliamo come non sia stato esplicitato il canone futuro ma solo gli investimenti promessi, senza peraltro specificare con quali garanzie e in quali tempi.
Segnaliamo che persino in una richiesta di proroga pervenuta all’Autorità Portuale di Genova si fa una esplicita allusione ad una proroga di lunga durata concessa nell’ambito di un porto ligure non distante, anche a fronte di investimenti non di notevole entità, che rappresenta adesso un benchmark e un termine di confronto anche per le altre concessioni in scadenza (http://www.liguriacivica.it/notizie/il-terminal-san-giorgio-cita-proroghe-di-notevole-durata-concesse-in-terminal-in-porti-limitrofi-a-genova-4021.html)
A fronte di tutto quanto abbiamo visto e vissuto come Liguria Civica, il Presidente Sen. Rossi ha presentato una interrogazione al Ministro Del Rio per avere risposte precise e che siano applicabili su ogni porto del Paese.http://www.liguriacivica.it/notizie/proroga-concessioni-portuali-interrogazione-del-sen-rossi-al-ministro-dei-trasporti-delrio-4016.html
L’interrogazione si domanda anche se esistano ipotesi di danni erariali per eventuali concessioni date a prezzi inadeguati che non abbiano valorizzato aree demaniali, dalle quali si deve ottenere come per qualsiasi concessione il massimo beneficio economico e di interesse per la collettività. E si chiede anche se l’Europa potrebbe contestare una infrazione per affidamenti dati applicando leggi ormai superate delle normative europee che esigono procedure comparative.
Quali procedure vanno seguite delle Autorità Portuali che ricevono richieste di proroghe?
La direttiva europea deve essere applicata anche in mancanza di una legge nazionale?
Quando verrà emanato il regolamento annunciato?
Quali sono i canoni medi europei a metro quadro a cui fare riferimento?