Il senatore Rossi ha scritto al Presidente della Commissione Ottava del Senato Altero Matteoli per manifestare il suo dissenso alla privatizzazione di Ferrovie dello Stato e per chiedere che vengano inseriti alcuni passaggi nel parere della Commissione.
Caro Altero,
Come ho avuto modo di esprimere nel corso delle audizioni sono sostanzialmente contrario alla privatizzazione delle Ferrovie in quanto mancano elementi fondamentali di valutazione.
Inoltre, alla luce delle dichiarazioni sia dell’Ad di Ferrovie, del Presidente dell’Autorità dei trasporti, nonché dei rappresentanti sindacali, anche in risposta alle mie considerazioni su come si rischi di spaccare ulteriormente in due il Paese tra territori ad alta velocità ed altri a bassissima velocità, ritengo che si dovrebbero inserire nel parere alcune considerazioni di carattere generale che allego e ti chiedo di valutare.
Ringraziandoti per l’attenzione ti invio cordiali saluti.
Maurizio Rossi
NOTE PER RICHIESTA DI INTEGRAZIONE DEL PARERE
– allo stato di quanto espresso dai diversi auditi ascoltati in Commissione, non è comprensibile come la quotazione e l’ingresso in borsa della holding Ferrovie non determini la legittima richiesta degli azionisti di ottenere il miglior profitto privilegiando quindi strategie di investimenti sulle tratte con maggiori traffici e redditività;
– non è dato sapere come gli azionisti privati, sebbene in minoranza, dovrebbero giustificare e prediligere rilevanti investimenti in infrastrutture in zone di minore intensità di trasporti come invece, l’attuale situazione italiana richiede;
– se non chiarito preventivamente, la privatizzazione causerebbe una ulteriore divisione in due del Paese tra zone ad alta velocità che si sviluppano, e zone a bassa velocità che declinano inesorabilmente;
– dopo la privatizzazione di Alitalia, le Ferrovie hanno avuto un ruolo di reale competitore consentendo, nei territori collegati ad alta velocità, un fenomeno di calmieramento dei prezzi dei viaggi anche del vettore aereo. Al contrario, è ormai acclarato che dove le Ferrovie, al di la del Tpl, non offrono un servizio adeguato di qualità e di concorrenza sui tempi di collegamento, si determina una situazione di monopolio dei trasporti a media distanza a vantaggio del vettore aereo che in regime, quindi, di mancanza di concorrenza, applica le tariffe più elevate del Paese e d’Europa con gravissima penalizzazione per quei territori sia sotto il profilo turistico che economico. In tal senso, risulta emblematico e preoccupante il sistema inglese che ha creato, con la privatizzazione della società ferroviaria, l’abbandono quasi totale di tratte di servizio generale creando un totale abbandono di diverse aree del Paese. La soluzione, parziale, è solo molto recente e consiste in una tassa applicata ai soggetti concessionari che viene reinvestita nelle tratte di minore interesse economico;
– per quanto riguarda il Tpl, bisogna osservare che, se la procedura per le varie assegnazioni che verrà seguita sarà quella delle gare, preventivamente alla privatizzazione dovrà essere determinato come verranno accorpati diversi territori o regioni da mettere a gara al fine di evitare che in quelli più interessanti possano esserci molteplici richieste di partecipazione mentre in altri, meno appetibili, si rischi che le gare vadano deserte.