Audizione in commissione trasporti del Senato, Maurizio Rossi (Liguria Civica) interviene sul ruolo del commissario Pettorino, confermato per altri sei mesi, alla guida del Porto di Genova. L’ammiraglio Melone concorda: “Gli faccio i complimenti, figura importante per il porto”
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Trascrizione degli interventi
Rossi:
“Vorrei innanzitutto ringraziare l’ammiraglio Melone e tutta la Capitaneria per il lavoro eccezionale che stanno facendo in moltissime autorità portuali, dove stanno rivestendo i ruoli di commissari; vorrei dire che, contrariamente a quanto taluni operatori portuali fanno, in modo del tutto inopportuno – questo lo dico io, ovviamente – mettendo pressione e rilasciando dichiarazioni sui giornali come se i porti non funzionassero, sono cose assolutamente false e i porti funzionano benissimo nella loro gestione ordinaria. Dobbiamo ringraziare che ci siano delle persone che con spirito di servizio come gli ammiragli, e come a Genova l’ammiraglio Pettorino, stanno portando avanti in modo eccellente la funzionalità del porto di Genova che è il primo porto del Mediterraneo, e anche di altre portualità italiane. Se poi taluni soggetti vorrebbero invece che gli venissero rilasciate le concessioni prima della legge, questo è un altro discorso e questo chiaramente un ammiraglio non lo fa. Ed è grave che venga scritto sui giornali, addirittura virgolettato come dichiarazione dell’ammiraglio Pettorino, “Le prime concessioni a luglio”! Ma di cosa stiamo parlando? Questa legge, di cui noi dibattiamo oggi, sta facendo vivere veramente in un modo incredibile questo momento, che è un momento di transizione, a tutti commissari, e in particolar modo ad alcuni, che subiscono queste pressioni. Io credo che peraltro questa legge che noi stiamo analizzando (come per il Referendum, che si deve guardare insieme alla legge elettorale) in effetti bisognerebbe guardarla molto bene insieme al regolamento, perché anche su quello ci sono delle considerazioni del Consiglio di Stato che, a seconda di come verranno prese, si integreranno con questo. Tanto è vero che, proprio perché ci sono queste pressioni ad esempio sulle concessioni, è emersa una delle frasi più belle che esprimono tutto: “Il prossimo presidente deve essere uno dei nostri”. Questo è quello che dicono gli operatori portuali! Se fosse per me dovrebbe arrivare dall’estero! Noi abbiamo una problematica, anche per togliere comunque degli alibi, su come arriveremo alle nomine dei Presidenti e alle caratteristiche che dovranno avere. Quindi io su questo approfitto per chiedere all’ammiraglio Melone due cose: innanzitutto, secondo lui, che problematiche ci sono in questo momento sui commissariamenti, e se riscontra che ci siano comunque delle cose che si potrebbero fare. Un’altra cosa molto importante: se ritiene che all’interno di questo disegno di legge, specialmente dove esistono le città porto, dove i lavori in porto sono a contatto con le abitazioni, se e come debbano essere regolamentate le problematiche di carattere ambientale, e se si debba comunque controllare che non ci siano problemi che in tal senso.”
Ammiraglio Melone:
“Rispondo al senatore Rossi. Lo ringrazio per i complimenti che ha inteso rivolgere al Corpo e in particolare l’attenzione nei confronti dei commissari. Effettivamente stanno vivendo un momento molto impegnativo, ad esempio il comandante del porto di Genova è anche commissario, e quindi si comprende bene come siano due cariche da novanta, di non poco conto. Tra l’altro la figura del commissario in questa fase penso che sia importante e credo che la scelta che il governo e in particolare il ministro Delrio sta attuando, quello cioè di avvalersi del comandante della capitaneria per quanto riguarda i commissari, risponde ad una logica di buon senso. Perché è ovvio che siamo in un momento di transizione e di cambiamento e di riforma che sta per essere approvata, e credo che un soggetto terzo, quale il comandante della Capitaneria, possa essere in qualche modo facilitato nella gestione, non solo per la professionalità che ha e può mettere in campo, ma anche perché non rappresenta un vincolo per il Ministro avendo individuato in ogni caso una figura in questo momento di transizione, che non complica ulteriormente la situazione. Questo lo possiamo dire in maniera chiara.“